Silvano Gallon
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In questa pagina le mie raccolte poetiche accompagnate da alcune presentazioni,
da alcuni premi e da alcune fotografie.
Nella pagina IPE, la storia dell'Incontro Poetico d'Europa
e la mia partecipazione alle manifestazioni poetiche.
Desidero, prima della mia poesia , ricordare quei "poeti" vincitori della Corona d'Oro di Struga
che, forse, assieme ai tanti altri conosciuti in quella città
mi hanno spinto verso la scrittura in versi
ma anche Yves Bonnefoi, Lu Yuan, e tanti altri,
incontrati dapprima come turista in quel par co e poi come poeta partecipante nel 2006 e nel 2008.
Edoardo Sanguineti e Nancy Morejon
Fatos Arapi e Adonis
RACCOLTE PUBBLICATE
TRADUZIONI
in inglese, cinese, macedone, albanese, francese, rumeno, serbo, lettone,
pubblicate in diversi volumi e riviste culturali:
Omaggio a Maria di Magdala
IPE Editore, Frosinone, 2023
ISBN 978-88-941449--
La paura di perdere Gesù
IPE Editore, Frosinone, 2023
ISBN 978-88-941449-6-3
75° Anniversario
IPE Editore, Frosinone, 2021
ISBN 978-88-941449-5-6
Vecchio... Ormai!...
IPE Editore, Frosinone, 2020
ISBN 978-88-941449-4-9
come annuncia l’autore stesso nel risvolto a p. 4 di copertina. “Vecchio…Ormai!...” è la coronazione dei due precedenti volumi intitolati “L’aurora mia, l’Aurora nostra” e “Lettera alla mia Aurora”. alla solidarietà umana e alla speranza, come un florilegio sapienziale, un breviario per laici. amicizia più che mai viva e feconda malgrado la lontananza e il lungo tempo passato.. Cantare le lodi di Aurora è dunque lo scopo dichiarato del libro, e ad esso Silvano tende con ogni fibra del suo essere. Lei è il sole intorno al quale tutto gira, è fonte di indicibile felicità per oltre cinquant’anni di vita. Aurora è donna nel senso più completo e fulgido della parola. È appagamento dei sensi e dei desideri, splendida ragazza, fidanzata, sposa, madre, compagna, accorta padrona di casa. Nel contempo è fedele consigliera, custode di ogni virtù. Tutto concorre alla sua esaltazione: il luogo d’origine con gli incontri e i primi baci, il sacramento del matrimonio, i luoghi del peregrinare in vari continenti al servizio del prossimo senza discriminazione di lingua, di razza e di religione; i figli stessi e il loro luogo di nascita, Lusaka e Amsterdam; l’ammirazione e la venerazione degli amici, degli assistiti e beneficati con i loro doni diligentemente conservati, come l’immagine che orna il risvolto della copertina del presente volume, un ritratto di “Donna con Bambino”, omaggio di un’umile donnetta macedone. Tutto glorifica Aurora: la natura, il sole, la luna e le stelle, il vento, la pioggia, la terra con i suoi fiori colorati, frutti ed erba come in un novello cantico francescano. Aurora è regina della casa e del giardino in Via Scifelli a Ceccano, il frutto del loro onesto lavoro, il porto agognato dopo tanto vagare in terre lontane. In particolare il giardino è teatro delle loro effusioni d’amore, dei loro progetti e sogni per il resto della vita, dove il loro indefesso percorso di ricerca del bene si corona con l’ordinazione diaconale di Silvano.
Il luogo ideale per prepararsi insieme all’ultimo grande
viaggio, un paradiso terrestre, un autentico presagio del paradiso
celeste. Ma un brutto inverno il sole d’Aurora si spegne gettando Silvano nella più cupa tristezza e solitudine che lo inducono a desiderare null’altro che la morte. Il paradiso terreno esacerba il ricordo del tempo felice. Al dolore lancinante della perdita si aggiunge l’avanzare dell’età con il suo accompagnamento di insonnie, di acciacchi e debolezze che una persona meno sincera si guarderebbe dal confessare: le paure, gli incubi, l’inconsolabile pianto, il ricorso per quanto moderato alla grappa, la più antica panacea contadina e montanara buona per tutti i mali. Si aggiungono sensi di colpa, scrupoli per non averla saputa salvare E come se questo non bastasse, subentra infine il coronavirus che inasprisce l’isolamento e l’abbandono, e impedisce a Silvano anche l’espletamento della sua missione diaconale, la gratificante visita agli ammalati all’ospedale. Sull’orlo della disperazione egli si salva con la preghiera, l’esercizio delle virtù, e soprattutto con il sogno e la speranza di passare dall’umano al divino, dal tempo all’eterno, di ricongiungersi con lei in Cielo e di continuare lassù lo stupendo connubio iniziato in terra: «l’amore è forte come la morte!».
Aurora diventa così strumento di salvezza e di elevazione a Dio
non meno delle più sublimi donne cantate dai Poeti. Questo è il filo rosso che pervade l’intera trilogia: una struttura archetipica di tesi (grande felicità con Aurora), antitesi (grande infelicità senza Aurora), sintesi (felicità perfetta grazie al ricongiungimento con lei). Una struttura che innerva anche un gran numero di singole liriche che prendono le mosse da un ricordo, da un fatto contingente, felice o infelice che sia, per approdare alla visione beatificante nella gloria dei cieli. Ma non è tutto: alla fine del terzo volume, “Vecchio… Ormai!...”, grazie a una profonda maturazione in virtù delle sofferenze, pandemia compresa,
il sogno beatificante del futuro rincontro si illumina
dell’accettazione coraggiosa del calvario presente come servizio a Dio e
al prossimo. La grande consolazione, lo strumento con cui Silvano celebra nella gioia e nel dolore le lodi di Aurora è dunque la poesia. Tutto, anche il pianto si trasforma in poesia nel senso più nobile del termine. Quello di Silvano è un linguaggio senza ombra di nebulosità, intessuto di ricche figure poetiche, in particolare di metafore, sinestesie e ossimori. La sua è poesia discorsiva, comprensibilissima, limpida come acqua di fonte, moderna: versi liberi dotati di un proprio ritmo interiore, ricorso ad accorgimenti grafici come il corsivo, la sostituzione quasi totale dell’interpunzione con gli spazi bianchi nelle liriche, la rinuncia alla rima e alle maiuscole, la configurazione dello scritto sulla pagina. Una poesia fragrante di profumi, squillante di colori, forme, ricca di luci e ombre, sonora di suoni e silenzi e di raffinati riecheggiamenti letterari. Tutto concorre alla gloria di Aurora: i testi introduttivi, che non esito a definire prosa d’arte e fungono da commento, le poesie che sono spesso preghiere, le fotografie di cui alcuni testi sono disseminati a testimonianza delle tappe della loro vita. Prose e liriche, quasi sempre sulle pagine pari, disegnano sul foglio forme che non posso fare a meno di interpretare come altari, calici, cibori o fiori da intendere come omaggi, preghiere, suppliche e ringraziamenti alla sua Musa e in definitiva al suo Creatore.
Liriche disposte a bandiera, sempre sulle pagine dispari, quasi
a esprimere l’incoercibile tensione alla perfezione. Caro Silvano, in un’epoca contraddittoria come quella che stiamo vivendo, nessuna donna che io sappia è stata amata e cantata con tanta fedeltà, forza e delicatezza quanto Aurora.
Che la certezza di aver raggiunto il tuo obiettivo possa
contribuire ad allontanare da te il calice del dolore e ad addolcire il
tempo che ancora ti separa dal tuo bene.
.
LETTERA ALLA MIA AURORA
IPE Editore, Frosinone, 2019
ISBN 978-88-941449-2-5
Ci siamo sposati il 25 gennaio 1970 nella Chiesa della Madonna
delle Grazie a Frosinone, con mamma molto devota a San Gerardo, in pieno
inverno, ambedue giovanissimi - Aurora poco più che ventenne e io
ventitreenne - tutto in fretta perché destinati all’Africa. Il viaggio
di nozze è stato goduto a Firenze, accompagnati nel soggiorno con
amicizia e familiarità dai genitori di Simonetta, Antonietta e Vittorio,
coinquilini nel palazzo a stella di via Marittima.
Dopo cinque mesi di rinvii per motivi
di servizio, il 17 giugno siamo partiti per la Zambia, rimanendovi fino
all’autunno del 1973 (4319 Jacaranda road, 109 Emmasdale, 4350 Sekou
Touré). Trasferiti a Amsterdam (Gijsbrecht von Ijselsteinstraat 45),
dove è nata Samantha il 2 giugno 1975 (Delfo era nato a Lusaka il 14
gennaio 1971), siamo passati a Teheran (Boustan 9th 44) nel settembre
1977 vivendo a pieno la rivoluzione iraniana fino all’ottobre 1980, con
alcuni sequestri individuali e a coppia. Inviati a Bruxelles, vi abbiamo
vissuto cinque anni (ave. Alphonse XIII 51a); nell’ottobre 1985 è
iniziata la missione a Buenos Aires (Saturnino Segurola 1374, Vicente
Lopez e Tapiales 1936, Olivos) dove abbiamo gustato con gioia
l’emigrazione italiana fino al gennaio 1990. Dopo meno di due anni in
Italia, nell’ottobre 1991 siamo stati trasferiti a Coira (Rheinstrasse
145 e Ausstrasse 26) e poi, nel giugno 1996, a Skopje nella
neo-Repubblica di Macedonia (M. Vostanicka 124 e Bld. Avnoj). Rientrati
in Italia nel gennaio 2002, un anno dopo, con la pensione, ci siamo
stabiliti nella nuova casa costruita in campagna a Ceccano, lasciando
quella paterna di Frosinone in via Casilina nord.
È un libro magnifico, un Cantico.
Con estrema delicatezza cominci dando la parola a S. Agostino e a
vari libri della Bibbia
che esprimono l'essenza del tuo pensiero.
È un magnifico romanzo epistolare, autobiografico, arricchito di uno
stupendo canzoniere,
e di dati precisi di diario, del più puro, autentico amore
coniugale.
Non voglio fare inopportuni paragoni, ti dico solo
che Aurora può essere fiera di te.
E sono convinto che l'amore che ti ha ispirato queste pagine
ti darà anche l'energia e la forza di continuare la tua lotta contro
la solitudine e lo scoraggiamento. Te lo auguro di cuore e ti sono
vicino nella preghiera.
La "Lettera alla mia Aurora" mi porta anche un messaggio speciale.
È un monito ad apprezzare più coscientemente l'ineffabile dono
di essere ancora insieme alla mia Vera dopo 52 anni di matrimonio.
Un aiuto a godere più coscientemente di questo privilegio.
Spero che anche la pubblicazione di questo magnifico libro
possa contribuire a sollevare il tuo morale e prego che,
in attesa di ricongiungerti con Aurora,
tu possa
ancora ritrovare la gioia di vivere per poterti dedicare al tuo prezioso
volontariato.
AUGEAT SEMPER
IPE Editore, Frosinone, 2016
ISBN 978-88-941449-0-1
Con questa raccolta di poesie legata al soggiorno alla clinica Maugeri di Montescano in occasione della malattia dell’adorata moglie Aurora,
Silvano Gallon segna un vero e proprio spartiacque tra le dimensioni del prima e quelle del dopo.
Come in un antica elegia, danzano le stagioni della vita, i passaggi d’età, i mondi vissuti nell’amore e nel dolore.
Tra le stanze della locanda e quelle delle clinica c’è la specularità del riparo e dell’esposizione, un chiaroscuro fatto di corpi disfatti eppure sacri.
Il confronto continuo con la morte disvela la precarietà del ricordo, anche di fronte a un amore imperituro.
È proprio in queste pieghe che Silvano Gallon viene inondato dal mistero della fede che tramuta tutto il vissuto in un mondo da rivivere,
seppure trasfigurato dalla preghiera.
L’unica condizione che ci permette di entrare in modo non disperato nel mistero del dolore e della speranza.
I luoghi veri dell’anima di Silvano Gallon.
*
Fogli dispersi o d'imbarazzo di un giardino pieno di voci
IPE Editore, Frosinone, 2014
ISBN 978-88-903253-8-0
Nell’invito che Silvano ci ha trasmesso, traspare, in estrema sintesi, lo spirito con cui ha inteso organizzare questo significativo incontro:
cioè offrendoci la sua ultima raccolta poetica riuniti in un’agape fraterna con lo scopo di parlare insieme, in maniera del tutto amichevole e confidenziale, di poesia:
argomento affascinante, elevato, fantastico sul quale ognuno dei presenti può liberamente intervenire con riflessioni e argomentazioni del tutto personali.
Non a caso abbiamo l’onore di avere tra noi insigni ed illustri poeti e scrittori la cui partecipazione rappresenta un qualificato e qualificante valore aggiunto
al fine di comprendere al meglio il significato della poesia e la funzione che la stessa esercita nel farsi leggere, ricordare e meditare.
Vorrei ricordare Gëzim Hajdari, considerato uno dei maggiori poeti viventi contemporanei: nato in Albania Vive in Italia e risiede a Frosinone dal 1993; Angelo
Pettofrezza:
scrittore e poeta autore di raccolte poetiche e libri; Carlo Cristofanilli: uno dei più apprezzati storici della nostra Provincia.
Personalmente amo molto leggere poesie e spesso rileggere anche i capolavori dei grandi poeti del passato cercando ogni volta di soffermarmi volutamente su alcuni versi
che in particolar modo hanno suscitato e suscitano in me specifiche emozioni, sensazioni e sentimenti estremamente intimi e personali.
Ed è proprio questa, a mio avviso, la grandezza del testo poetico cioè quella di avere l’alta funzione nel farsi leggere, ricordare, meditare
e far viaggiare l’immaginazione sulla spinta delle emozioni e delle immagini che suscita.
pertanto quando un poeta riesce a trasmettere i valori che prova guardando il mondo esterno, anche a uno solo degli altri uomini avrà raggiunto la sua funzione.
E la funzione fantastica della poesia, a mio avviso, è quella di aprirci una via di evasione dalla monotona realtà quotidiana grigia e talvolta dolorosa.
E in senso figurativo mi riferisco alla poesia di un tramonto, alla poesia di un fiore, alla poesia di un amore, alla poesia di una grande gioia e talvolta anche di un
inevitabile dolore.
Io credo che nulla è di meglio della poesia per esprimere la complessità di rapporto tra realtà esterna e realtà interiore e Silvano in questa sua ultima opera,
che ci offre oggi con amore fraterno, dal Titolo “ Fogli dispersi o d’imbarazzo di un giardino pieno di voci “
esprime una realtà interiore fatta di voci e suoni che riecheggiano dal passato o da un vissuto recente , librandosi in questo scrigno di suggestioni
– rappresentato da questo incantevole giardino - straordinaria fonte ispiratrice per Silvano.
Fortunatamente nei momenti critici che sconvolgono la vita c’è qualcosa dentro di noi che cerca in tutti i modi di tirarci su e questa si chiama speranza.
La speranza vive in ognuno di noi, nei nostri cuori nel posto più remoto dei nostri sentimenti.
Spesso però viene allontanata e respinta per il dolore, per l’ angoscia e finisce molto spesso per smarrirci.
Ma noi non possiamo vivere senza speranza perché la speranza ci trasmette allegria, gioia, serenità e altre qualità che ci danno la forza di vivere
nella certezza che dopo un avvenimento doloroso c’è sempre uno che rianima il cuore.
E a proposito di speranza vorrei concludere questo mio breve intervento leggendovi una poesia contenuta in questa raccolta poetica di Silvano
che ritengo particolarmente significativa: quale brigante
Ennio Serra, moderatore dell'incontro di presentazione della raccolta (28 settembre 2014, nel mio giardino)
Mercoledì 3 settembre 2014 ore 9,20
Isola del Liri- Bar Facchini
Silvano Gallon-Vincenzo Bianchi
Pensavo di arrivare in anticipo all’appuntamento che avevo dato a Silvano il giorno prima per telefono e invece,
( anche se ora è in pensione), la malattia cronica della puntualità è sempre vigile nel suo pensiero . Felici d’incontrarci dopo un periodo di tempo pieno di varie difficoltà di salute che ci siamo raccontate vicendevolmente , Silvano estrae da una piccola busta una bozza di un libricino sulla cui prima pagina c’è un disegno “La caduta dell’Angelo ribelle” che io avevo realizzato molto tempo fa
e una scritta “Fogli dispersi o d’imbarazzo di un giardino pieno di voci” . Silvano dice : -Vincenzo, devi farmi una prefazione – Di rimando (per l’affetto e il rispetto che ho per Silvano e Aurora) ho risposto:
- Contento tu! Dopo che avrò letto le tue poesie, ti manderò la mia prefazione sui tuoi pensieri poetici-
Sin dalla prima pagina il mio pensiero, volando come una farfalla nel tuo “giardino pieno di voci” che solo l’orecchio del poeta riesce a captare,
si è posato sulla parola “ mastika” facendomi apparire nello specchio del mio immaginario il suo colore (bianco-nuvola).
La parola mastika, sospinta dal vento dei ricordi , mi rimanda ad una sera di agosto nel bosco dei poeti a Struga quando, alzando il bicchiere verso il cielo
tu, Aurora e gli amici poeti, le cui orme restano impresse nel mio cuore, brindammo all’Infinito senza confini di Giacomo Leopardi…
…il tempo passa e si trasforma in eco…
…il giardino dei ricordi…
…allieta la nostra solitudine…
…mentre il coro muto degli spiriti felici…
…si rivela nell’onda del profumo dei fiori…
…trasmettendo armonia…
…la luce genera la materia…
…sulla punta della penna….
…del poeta…
…mentre l’amplesso del suo respiro…
…fa nascere il tempo dell’amore…
Caro Silvano, i tuoi pensieri poetici mi hanno generato questo scritto
Con affetto
Vincenzo Bianchi
Raccolta "Fogli dispersi o d'imbarazzo di un giardino pieno di voci"
La poesia di Silvano Gallon sorge dalla vita quotidiana, dalle cose che lo circondano quotidianamente.
L’alba, il giardino, la strada, il buio, le ombre, la luce, il verso del merlo, i passi dei passanti, il verde, le stagioni, le voci della collina ciociara, lo scorrere del tempo,
sono alcuni elementi con i quali egli colloquia e si interroga sulla propria vita e sul senso dell’esistenza . Silvano è il cantore della quotidianità, è la voce di tutti giorni. Sono versi che celebrano la memoria del percorso umano e la ferita dell’ Essere . Amore e gioia, dolori e tormenti, addii e speranze percorrono le pagine del libro, dalla prima all’ultima; tutto si svolge in un silenzio quasi misericordioso, senza enfasi.
Il dolore struggente dei versi del poeta feriscono il lettore rimanendo per sempre nella sua memoria.
L’intimità del linguaggio e la sacralità della parola fanno di questa raccolta un poema di preghiere e salvezza.
Leggendo i testi della nuova raccolta, ci rendiamo conto che ciò che rimane nella vita di un uomo sono proprio i ricordi di un tempo, le radici, gli affetti, i profumi
campestri, tutto il resto non è altro che fatica, abisso, vanità. L’unica coscienza che non ci abbandona mai durante il viaggio terreno, è la nostra ombra;
un fuoco inesorabile brucia le attese, i sogni, le speranze, le conoscenze, i solitudini, le ferite, gli addii, inebriandoci con la brezza dell’eternità.
E’ per questo che il poeta non si sazia di respirare la vita, per non morire mai. Gëzim Hajdari
Presentato nel mio giardino
domenica 28 settembre 2014
cliccare sulla copertina (qui sopra) per accedere alle fotografie della presentazione
Il mio giardino che accoglie gli amici
*
... La Neve
IPE Editore, Frosinone, 2012
ISBN 978-88-903253-6-6
Come consuetudine, nel mese di maggio (2012) si sono susseguite alcune riunioni nel mio giardino,
durante le quali sono stati presentati i pensieri scritti nei giorni 2, 3 e 4 febbraio
sotto quei 73 centimetri di neve che hanno isolato le case ed i paesi della Ciociaria.
Quell’inattesa nevicata d’inizio febbraio, ci ha costretto a riscoprire una vita
privata dell’energia elettrica, del riscaldamento, del telefono, dell’auto:
solamente il freezer, quasi subito sostituito da depositi nella neve, presentava abbastanza scorte da consumare!
Cinque giorni in cui noi in famiglia abbiamo riscoperto il camino, il silenzio ed il riposo “forzato”
in una stanza dalle cui finestre si cercava di scorgere quello che succedeva all’esterno,
con previsioni all’inizio ottimistiche ma, col passare dei giorni, sempre più pessimistiche.
In quelle poche lunghe ore, con una matita ed alcuni fogli, ho annotato le mie sensazioni,
osservando, ricordando, meditando . Queste sedici pagine con brevi riflessioni e descrizioni
sono dedicate “agli amici” che hanno portato gioia nel giardino e che vorranno ancora tornare ad incontrarmi; per loro questo semplice messaggio:
PREMIO INTERNAZIONALE "Pace, Fede e Progresso"
ANMIL, Ventotene – 27 maggio 2012
"A Silvano Gallon quale riconoscimento alla Sua attività umanitaria e al Suo costante impegno per la diffusione della cultura,
poiché nei Suoi scritti, nelle Sue poesie e nella semplicità della Sua vita
sono racchiusi i valori di tutto ciò che è amore per la Pace, essenza della Fede e impegno per il progresso"
Offerto nel mio giardino
in primavera - estate 2012
*
Detelnika bo kamen
Matiza Makedonska Editore, Skopje, 2011
Poesie di Jon Deaconescu, Vincenzo Bianchi, Silvano Gallon
in lingua macedone
ISBN 608-10-0157-1
Presentato a Skopje il 28 settembre 2011
*
X Anniversario
dell'Addio alla Macedonia nel 50° delle Serate Poetiche di Struga
in italiano - macedone - albanese - inglese - tedesco - spagnolo - francese
Ipe Editore, Frosinone, 2011
Presentazione di Xhemi Hajredini e Radica Nikodinovska
ISBN 978-88-903253-4-2
"Le poesie del poeta Silvano Gallon s’irradiano impregnate di un calore veramente straordinario.
Per lui la poesia è terra, firmamento, fuoco, vento, pioggia,
pietra, canna, fiume, pesce, fiore, olive, una concreta realtà collocata in un mondo magico a volte colmo di luci e di ombre.
Nei suoi versi scopriamo un
poeta contemplatore e sognatore che non nasconde le proprie emozioni dinanzi alle meraviglie della natura,
un poeta che parla anche della gioia e del dolore
dell’esistenza umana, del suo rapporto con la fede, ma anche l’uomo di un impegno morale e civile sempre coerente nel corso della sua vita.
Mentre leggiamo le poesie di Silvano Gallon seguiamo praticamente la sua stessa linea della vita, il suo stesso cammino.
Dalla frequente irruzione del ricordo che lo porta alle sue radici e lo tiene radicato alla terra natia, nonostante i suoi lunghi soggiorni all’estero per via della
sua vita professionale, si evince che egli attinge molto alla propria storia personale.
Gli amanti della poesia che visitano il mondo del poeta Silvano Gallon non possono rimanere indifferenti dinanzi alla potenza dei suoi versi."
(Radica Nikodinovsha)
Поезиите на авторот Силвано Галон зрачат со огромна топлина. За него поезија е земјата, небесата, огнот, ветрот, дождот, каменот, трската, реката,
рибата, цвеќето, маслинките, една конкретна реалност вмeтната во волшебен свет на светлина и сенки. Во неговите стихови откриваме
контемплативен поет и сонувач кој не ги крие своите емоции пред чудесата на природата, поет кој зборува за радоста и за болката на човечкото
постоење, за неговит однос кон верата, но и човек со доседна морална и граѓанска ангажираност во текот на целиот негов живот.
Додека ги читаме поезиите на Силвано Галон ја гледаме всушност неговата линија на животот, неговиот животен пат. Од честиот наплив на спомени
кој го враќа на неговите корени и цврсто го држи во неговата родна земја, и покрај долгите отсуства поради неговиот професионален живот, може
да се заклучи дека тој црпи многу од неговата лична животна приказна.
Љубителите на поезијата кои го посетуваат поетскиот свет на Силвано Галон не можат да останат рамнодушни на моќта на неговите стихови.
(Radica Nikodinovsha)
Dopo di una vita intensa in diplomazia, dopo un impegno di considerazione alle amministrazioni dell'Ambasciate d’Italia in Zambia, Paesi Bassi, Iran, Belgio,
Argentina, Svizzera e infine in Macedonia, Silvano Gallon ritorna con tranquillità alla poesia del cuore e dell'anima.
Forse "un peccato" per gettarlo nel mondo della poesia, lo può avere anche la mia città situata sulle rive del lago ed del fiume Drini i Zi,
la citta’ dei Festivals e delle Serate di Poesia.
Il poeta Silvano Gallon e’ catturato così tanto dalla mia città di Struga, che scrive con passione anche di ciotoli e canneti del lago. La
sua poesia è piena di emozioni e di amore per la pace e l'amicizia; attraverso i suoi versi ricorda ogni dettaglio
che ha entusiasmato i suoi passi diafani del cuore.
Come diplomatico, ha sempre cercato la conciliazione anche tra i popoli della Macedonia, ora come poeta, tramite i versi insiste sulla convinzione che la
poesia deve essere per tutti ed ha chiesto anche la traduzione nelle lingue della città multietnica di Struga.
Silvano Gallon è un poeta pacifista, altruista, poeta del cuore che soffre, che guarisce gli altri.
(Xhemi Hajredini)
Pas një jete intensive në diplomaci, pas një angazhimi të stërngarkuar në administratat e amabasadave italiane në Zambi, Holandë, Iran, Belgjikë, Argjentinë,
Zvicër dhe më në fund në Maqedoni,
Silvano Gallon i kthehet qetësisht poezisë së zemrës dhe të shpirtit.
Ndoshta “një mëkat” për tu hedhur në botën e fjalës së bukur mund të ketë edhe qyteti im buzëdrinas, Struga e festivaleve, Struga e mbrëmjeve të poezisë.
Poetin Silvano Gallon e ka mahnitur aq shumë qyteti im i Strugës saqë ai me pasion shkruan edhe për guralecat dhe kallamishtet e liqenit.
Poezia e tij është plot emocion e dashuri për paqë e miqësi. Ai nëpërmjhet vargjeve të tij kujton çdo detaj që ka ngacmuar hapat e brishta të zemrës së tij.
Edhe si diplomat përpiqej t’i pajtonte
popujt në Maqedoni, tani edhe si poet duke shkruar poezi, duke insistuar gjithashtu që poezia e tij të jetë e përkthyer edhe në gjuhët e qytetit multietnik të
Strugës.
Silvano Gallon është poet pacifist, altruist, poet i zemrës që lëngon e të tjerët i shëron.
(Xhemi Hajredini)
Presentato a Skopje il 29 settembre 2011
Presentato a Struga durante il 50° Festival Internazione di Poesia
Struga, agosto 2011
*
Colloca(u)zione Provvisoria
Ipe Editore, Frosinone, 2011
Prefazione del Prof. Riccardo Campa
ISBN 978-88-903253-3-5
"I volti antichi del cielo compendiano le vibrazioni dell'aria, nelle quali la semplice testimonianza si coniuga con la preghiera.
Un'ode sottaciuta allo sgomento di fronte al creato, a quelle energie latenti nell'universo,
che soggiogano l'immaginazione e propiziano il pensiero.
L'elegia invade come un tornado la evocazione di lembi di benessere, sottratti alla logica esponenziale della quotidianità"
(Tito Cauchi, presidente Premio Nazionale Leandro Polverini, 2014)
"I volti antichi del cielo compendiano le vibrazioni dell’aria, nelle quali la semplice testimonianza si coniuga con la preghiera.
La poesia di Silvano Gallon
è un’ode sottaciuta allo sgomento di fronte al creato, a quelle energie latenti nell’universo,
che soggiogano l’immaginazione e propiziano il pensiero. L’elegia invade come un tornado la evocazione di lembi di benessere, sottratti alla logica esponenziale della quotidianità: «mi distrae un soffio di malinconia / quando la donna stanca / m’invita al fuoco del camino / tra carbone e fumo». Gli odori svolgono una costante ostensiva delle rapsodiche apocalittiche constatazioni, rese evidenti dalla silenziosa peregrinazione delle cose: «non scoppietta il fuoco del camino / nella notte degli angeli vestiti di neve / sulla soglia della mia casa, / con un rosmarino tra le mani, / un groppo stringe la gola / al suono di una lontana cornamusa / che tra rare pecore / risale a valle». La contemplazione pervade come un ossimoro tutta la descrizione assolutoria dell’esistenza, lasciando presagire una sorta di beatitudine, che sarebbe irridente se non fosse preconizzata da una imperscrutabile determinazione: «senza consolazione / osservo la mia ombra, / sguardo fisso / d’uno spirito errante / che scopre e ricopre / vecchi fantasmi». L’itinerario dell’esistenza è scandito dagli abbrivi della coscienza, che si placa nel desiderio: «tremano le foglie del tempo dissacrato / e l’immobile regale upupa / grigia sul ramo della magnolia / rapisce il mio mesto cammino» L’incessante partecipazione degli esseri al convivio sociale li esonera dall’essere conseguenti: «nascondono il loro volto / trattengono le loro mani / aperte e tese / inaridite e crespe come erba secca». Il dolore sorregge il ricordo al punto da raccordare, «alle sei del mattino», «un cinguettio d’armonia» con «il fischiettio di mio padre». L’empito delle circostanze staziona, come un sortilegio, nel transito delle evenienze e delle intemperanze".
(Riccardo Campa, 2010)
Presentato a Frosinone nella Villa Comunale (13 aprile 2011)
Nell’ambito della Settimana della Cultura di Frosinone, la raccolta è stata presentata alla Villa Comunale di Frosinone da Biagio Cacciola e da Gezim Hajdari;
sono intervenuti l’assessore provinciale al Turismo Massimo Ruspandini, e l’assessore del Comune di Ceccano Giulio Conti
*
Silenzio a due voci
silence à deux voix
con Laura Minnelli
Ipe Editore, Frosinone
Alain Baudry et C.
2009
ISBN 978-88-903253-2-8
"La fenêtre du monde.
le sens d’émerveillement d’être au monde, la beauté de la vie.
en un lieu où nous nous dénudons, pour révéler notre moi et nos désirs.
Laura et Silvano ouvrent la fenêtre du monde, et ils le regardent de leurs yeux de poètes de la simplicité, pour sourire à la mémoire du Temps, dans la
passion des jours qui
s’écoulent, l’esprit ouvert sur la joie et sur le sens de la Vérité.
de lune,
comme un moineau sur uncerisier.
Ces deux voix du silence sont les voix de notre moi, et des longs chemins qui
nous ont conduits jusqu’ici, et qui nous conduiront vers le soleil, demain et à l’avenir.
sous la pluie ou en plein soleil,par le vent de l’univers.
entre la Ciociaria, cette magnifique région del’Italie centrale, et la Ville-Lumière.
que les mots suivent l’harmonie de la rose et que le
meilleur abri est celui de l’horizon, de la liberté et des palpitations de notre être.
à travers la voix du silence, laquelle nous rappelle que "tous les hommes sont frères".
en nous conduisant dans l’outre-lieu,notre lieu, au cours merveilleux de toute notre vie, hier, aujourd’hui et demain."
nella passione dei giorni che scorrono, la mente apertaalla gioia e al senso della Verità.
come un passero su un ciliegio.
Queste due voci del silenzio sono le voci del nostro io, e del lungo viaggio che ci ha
portato fino ad oggi, e che ci condurrà verso il sole, domani e in futuro.
sotto la pioggia o in pieno sole, nel vento dell’universo.
tra la Ciociaria, questa magnifica regione dell’Italia centrale, e la Ville-Lumière.
che le parole seguono l’armonia della rosa e che il miglior riparo è quello dell’orizzonte, della libertà e dei palpiti del nostro essere.
attraverso la voce del silenzio, la quale ci ricorda che “tutti gli uomini sono fratelli”.
conducendoci all’oltre-luogo, il nostro luogo, nel corso meraviglioso della nostra vita, ieri, oggi e domani."
Presentato a Parigi al 3ème Festival International de la Poésie
In vetrina a Parigi
Presentato a Ceccano dall'Associazione Culturale Fabraterni
presso il Centro Studi Tolerus (7 aprile 2010)
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...per strada Scifelli...
Ipe Editore
Frosinone, 2009
ISBN 978-88-903253-1-1
Presentato a Ceccano dall'Associazione Culturale Fabraterni
presso l'Auditorium della Mediateca
21 febbraio 2009
1° PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA
"Cesare Pascarella"
Prima Edizione - Sezione "Scrittori e Poeti"
Fontana Liri – 30 maggio 2009
"quale riconoscimento alla sua attività poetica
e al suo costante impegno nella diffusione della cultura della solidarietà a livello mondiale"
Il Sindaco di Fontana Liri e gli altri ospiti
Scuola Media Supino Il Preside, prof. Michele Incelli, consegna, al termine dell'incontro con gli studenti, un
attestato di benemerenza
"quale poeta e scrittore, espressione toccante della terra ciociara
e dell'anelito vibrante alla conservazione della purezza primigenia del creato"
27 febbraio 2009
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Trifoi in piatra
con Vincenzo Bianchi e Ion Deaconescu
Editura Europa
Craiova, 2008
ISBN 978-973-1874-06-7
Traduzione in lingua rumena di alcune poesie da diverse raccolte.
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Timpul de piatra
Editura Europa
Craiova, 2008
ISBN 978-973-1874-09-8
Traduzione in lingua rumena della raccolta "Pietre in silenzio".
"La poésie de Silvano Gallon est une lecon de morale: l'experience de l'émotion révèle toujours l'histoire
de l'inquietude interieure et la dissolation du soi en face du Temps et du neant.
Si le temps c'est transforme et transofrme nous meme dans une illumination qui se révellé à la puissance de l'absurde,
les métamorphoses de la pierre accèdent à la transparence et à la vivacité des memoires,
qui symbolise vitalité et l'appetit d'ètre. Noeud de significations contraires, la pierre de la poesie de Gallon oscille
entre chute du temps et l'espoir de la rpesent, parce que la cohérence de l'existence n'est pas logique,
mais spirituelle, peut-etre une reconquète du non-savoir,
concentration intérieure, comunion et contemplation.
La pierre et le temps ont toujours occupées une place centrale dans la poésie de Gallon, comme une circulation de l'essence vitale,
fluide spirituel qui assure lafertilité, resurection et animation de la matière.
La pierre est le symbole cardinal par lequel notre civilation exprime sa double vocation: c'est l'aliment des poets, c'est à dire dialogue, communion, libération,
parole et silence.
La poésie de Gallon nous dit que nous avons echapés le Dieu à nous tous, toi et moi.
Nous sommes tous ses mertiers. Seule, la pierre est resté au temps et en chacun de nous, parce quel'homme doit vivre comme un Dieu.
L'homme travaille et connait, le Dieu créet toujours. Mais, la pierre?
La pierre infinite de la poésie de Gallon? L'écho au terre des hommes. Tout et Rien. Poésie portée du vent dans tout la vie. Le dernière ofrande. Peur ètre
l'inevitable."
(Ion Deaconescu, Craiova, maggio 2008)
Presentato a San Giovanni Incarico e a Rocca d'Arce
13 giugno 2008
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Pietre in Silenzio
Ipe Editore
Frosinone, 2007
ISBN 978-88-903253-0-4
PREMIO GIORNALISTICO INTERNAZIONALE INARS CIOCIARIA
Settima Edizione - Sezione "Scrittori e Poeti"
Frosinone – Palazzo Amministrazione provinciale – 12 dicembre 2008
"A Silvano Gallon ciociaro di Frosinone che, dopo trenta anni vissuti all'estero quale dipendente del Ministero degli Esteri,
tornato a vivere sulle sue colline ha ripreso il filo della memoria tessendo una rete poetica di immagini e ricordi
che parlano nelle "Pietre in Silenzio" dedicato a coloro che accompagnano ... a coloro che sorridono... a coloro che abbracciano; ... "
XXXII PREMIO INTERNAZIONALE EMIGRAZIONE
Sezione poesia edita “tema emigrazione”
Pratola Peligna – Teatro Comunale – 27 settembre 2008
Motivazione a cura della prof. Vittoriano Esposito
3° Premio: Silvano Gallon (Ceccano) , “Pietre in Silenzio”:
"... con varie sillogi di poesia, intesa sempre come sincera testimonianza di vicende vissute, senza elucubrazioni sofisticate:
stile moderno, il suo, ma piano e agile, privo di eccessi analogici e simbolici.
Con l'ultima silloge, Pietre in silenzio (2007), Gallon riunisce venti poesie che, in un linguaggio scarno eppur incisivo,
abbraccia le "pietre infinite" della vita, custodite col "respiro dei ricordi"
*
Infinito Cammino
Fara Editore
Sant'Arcangelo di Romagna, 2006
ISBN 888-78089-9-6
XXX PREMIO INTERNAZIONALE EMIGRAZIONE
Sezione poesia edita “tema emigrazione”
Pratola Peligna – Teatro Comunale – 23 settembre 2006
Motivazione della prof.ssa Liliana Biondi.
1° Premio: Silvano Gallon (Ceccano) , “Infinito Cammino”,
Sant’Arcangelo di Romagna, Fara Editore, 2006:
"I versi dell’Infinito Cammino di Silvano Gallon hanno sapore di vita vissuta, di occhi che hanno guardato, di orecchi che hanno udito, di mani che hanno
operato, ma soprattutto di una mente e di un cuore che hanno accompagnato gli slanci sensoriali. “Ricordi” / "Sentimenti”,
le due parole che, da sole, costituiscono i primi due versi della prima poesia, Emigrazione, e della silloge medesima, sono in realtà protagoniste mai disgiunte
nella silloge: ricordi di amici scomparsi, di affetti, di remoti luoghi patri evocati da realtà simili rinvenute in luoghi
lontani dove, identici, si nutrono sentimenti, sofferenze, speranze. I versi, talvolta brevissimi, anche di una sola parola, sempre sintatticamente conchiusi,
il procedimento stilistico paratattico, l’anafora proiettano il lettore nella stessa dimensione di gusto e di attesa
del poeta viandante idilliaco."
*
Cartoncini / Snazi
Società Dante Alighieri Skopje
Centro Culturale Italiano di Macedonia
SDA, Skopje, 2003
ISBN 9989-9552-4-7
Presentato a Skopje, al Café Roma-Parigi
settembre 2003
L'Ambasciatore d'Italia a Skopje Giorgio Marini
ed il Presidente della Dante Alighieri di Skopje Comm. Borsi Visinski
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Segnatamente
20 Poesie di un Eremo
Akkad Editore
Frosinone, 2003
"C’è un pullulare intenso di sentimenti, sotto, buoni, un po’ nostalgici e forti, che hanno sempre arricchito il mondo interiore del nostro “Poeta”.
Poesia poi che per me, con la Rivelazione, è l’unica capace di dire l’indicibile, l’aldilà del tram-tram quotidiano,
di parlarci sommessamente, quasi in silenzio,
del mistero che siamo, di quello che ci sovrasta, nel quale ci muoviamo.
La “poesia” di Silvano – lo scrive lui stesso – è quindi proprio “un omaggio ai Poeti”: mi hanno accompagnato, - attesta l’Autore – mi hanno soccorso,
mi hanno allietato”. Com’è vero anche per me!
Ma c’è un altro motivo che mi ha spinto ad accedere al desiderio di Silvano, vale a dire il suo forte senso di essere un migrante, un “pellegrino in terra,
quell’errante alla ricerca costante della patria vera, senza passaporto, senza documento, senza diritti inspiegabilmente negati”.
Orbene il Segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, che sono, il quale si occupa dei settori migranti, rifugiati,
nomadi, circensi, lunaparkisti, turisti, pellegrini,
gente di mare, di aeroporto e di volo, di strada e studenti esteri, non può che apprezzare il “senso” del migrante, del pellegrino, dell’errante nelle “poesie” di Silvano.
E’ il marchio di fabbrica che indica l’essere noi tutti fatti per Dio per cui “inquieto è il nostro cuore finché non riposa in Lui” (S. Agostino, Confessioni)."
(+ Agostino Marchetto, Arcivescovo) |
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